Al centro delle preoccupazioni c'era la Germania, con la più grande economia europea che soffre di una mancanza di crescita quasi cronica. Il suo PIL si è ridotto in entrambi gli ultimi due anni e il Consiglio di esperti del governo tedesco prevede una crescita di appena lo 0,4% per l'anno in corso. Le discrepanze evidenziano le enormi sfide che il prossimo governo tedesco dovrà affrontare. Tuttavia, le elezioni del Bundestag hanno rafforzato le speranze di riforma politica e di stimolo economico. Il cancelliere designato, Friedrich Merz, della CDU/CSU, è considerato favorevole alle imprese. Sebbene la prima priorità del politico della CDU e vincitore delle elezioni sia quella di negoziare un accordo di coalizione con la SPD, sta ricevendo i primi consensi sui mercati azionari. Oltre alle questioni interne alla Germania, anche la geopolitica fa notizia sui mercati dei capitali. Ci sarà pure stato uno spettacolare litigio tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma almeno si parla di nuovo della fine della guerra in Ucraina. A questo si aggiunge il fatto che, mentre Trump parla di un conflitto commerciale con l'Europa, la temuta escalation non si è ancora verificata.
Oltre al contesto più roseo, anche le valutazioni restano attraenti, con le azioni europee che talvolta presentano sconti marcati nel confronto globale. A fine gennaio il rapporto prezzo-utili (forward) per l'indice MSCI Europe si attestava a 14,0, ma il rapporto chiave per il benchmark statunitense, anch'esso calcolato da MSCI nello stesso periodo, si attestava a più della metà e il rapporto prezzo-valore contabile di Wall Street è in realtà più che doppio rispetto al corrispondente livello europeo. Le società europee sono tradizionalmente caratterizzate da elevati rendimenti da dividendo: le distribuzioni delle azioni contenute nell'MSCI Europe equivalgono attualmente a un tasso di interesse superiore al 3%. Va da sé che lo sconto di valutazione ha anche a che fare con il fatto che la borsa statunitense ha superato di gran lunga le piazze europee negli ultimi anni (vedi tabella).
Le “granolas” hanno giocato un ruolo chiave nell'ultima corsa al recupero. Si tratta di un gruppo di società europee che guidano il proprio settore. Rappresentano una sorta di alternativa ai “magnifici 7”, una selezione top di Wall Street. Nell'ultima stagione di rendiconti, le "granole" hanno fornito cifre convincenti. Prendiamo ad esempio SAP: Il più grande gruppo europeo di software ha superato le aspettative degli analisti con i suoi risultati e ha anche offerto una forte prospettiva. Mentre il titolo SAP ha continuato la sua rincorsa record, Nestlé sta facendo una rimonta impressionante: la capitalizzazione di mercato del gigante alimentare è aumentata del 16% dall'inizio dell'anno. Gli investitori sembrano avere fiducia nel nuovo CEO per gestire la transizione. Laurent Freixe vorrebbe accelerare la crescita di Nestlé attraverso un aumento delle spese pubblicitarie e di marketing, tra le altre misure. Sebbene stia anche intensificando gli sforzi di riduzione dei costi, il gigante del settore sta nuovamente aumentando il suo dividendo. Questo equilibrio è reso possibile da un bilancio solido e da flussi di cassa elevati: nel 2024 Nestlé ha registrato un flusso di cassa libero di 10,7 miliardi di franchi svizzeri. In definitiva, queste qualità tipiche delle Granolas suggeriscono che la partenza fulminea del mercato azionario europeo nel 2025 non è stata un fulmine a ciel sereno.
Source: Reuters; as at: 28 February 2025. Past performance is not a reliable indicator of future performance.
Source: MSCI (Index Fact Sheets); as at: 31 January 2025